Cari Giovani Colleghi, voglio parlarvi di “The Wall”. Il Consiglio dell’Ordine che ho l’onore di presiedere ha ritenuto importante e doveroso fornire a Voi tutti uno strumento che fungesse da “recettore” di idee.
Una delle prime grandi innovazioni del secondo dopoguerra è senza dubbio l’abbattimento delle frontiere. Il dibattito sul processo di globalizzazione e sulle conseguenze per l’individuo, costituisce ormai da qualche tempo una delle costanti della riflessione politico sociale, più importanti. La percezione di vivere su un “globo”, dotato di confini
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La crisi economica ha colpito anche il settore delle libere professioni. Dati ufficiali dimostrano un calo degli iscritti agli ordini professionali . Le incertezze sul futuro, ma anche il basso fatturato e gli incerti incassi, gli ingenti costi, spesso impediscono a giovani volenterosi di buttarsi in questa avventura. Le condizioni di crisi dell’attuale contesto economico, l’aumento numerico nei nostri iscritti, costituisce per il giovane professionista un ostacolo per l’inizio dell’attività professionale. L’idea nasce dalla constatazione della commissione “Giovani e Professione” che spesso dall’amarezza di molti giovani colleghi, deriva l’impossibilità di considerare il collettivo come variabile di impegno. È per questo che l’ODCEC di Tivoli ha sentito
L’esame di stato sembra un traguardo ambizioso, ma passata l’euforia dei primi giorni presto ci si accorge che è solo il punto di partenza, ci si accorge di aver aperto una porta varcando la quale, l’ambiente appare come un misterioso sconosciuto, “eppure fino a ieri
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